Con grande gioia e non lo nascondo, anche con grande commozione, inauguro oggi, in un giorno dedicato alla Madonna, il mio nuovo sito web. Considero questo avvenimento, non come una circostanza casuale, bensì come segno della “Provvidenza”, che entra nella mia vita sempre inaspettatamente e con impeto per sostenermi e per aiutarmi a realizzare nella concretezza i miei sogni.
Dal Protovangelo:
(il Protovangelo di Giacomo, uno scritto apocrifo, non riconosciuto come testo ispirato e perciò non annoverato tra i libri della Sacra Bibbia, ci narra della nascita di Maria Santissima da Gioacchino ed Anna. Come ringraziamento per la nascita di questa bambina, avuta in età ormai avanzata, Anna e Gioacchino la offrirono al Signore e a tre anni la condussero al Tempio per adempiere alla loro promessa.
Per salire al Tempio vi erano quindici gradini che, Maria salì da sola, ben che tanto piccola. Poi il sacerdote l’accolse e baciatala, la benedisse esclamando “Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le generazioni”.
La fece poi sedere sul terzo gradino e il Signore la rivestì di Grazia ed ella “danzò con i suoi piedi” e tutta la casa di Israele prese a volerle bene.
Maria dimorava nel Tempio del Signore come una colomba e riceveva il nutrimento dalla mano di un angelo.)
Maria è la piena di Grazia, perché, in virtù della Sua Immacolata Concezione, non è stata macchiata dalla colpa originale ereditata, come invece noi, dai nostri progenitori e pertanto Ella ha vissuto, sin dall’istante del Suo Concepimento anzi dall’eternità, “in pienezza”, l’Amore reciproco e scambievole che unisce le tre persone della Santissima Trinità: il Padre, Il Figlio e lo Spirito Santo.
Questo è un argomento difficile da spiegare ed è una situazione esistenziale difficile, anche da realizzare, nella propria vita, senza l’aiuto della Grazia, ma è il pilastro portante della mia spiritualità e della mia esperienza con Dio: la trasformazione della volontà umana nella volontà divina, ad imitazione di Maria, che ha sempre vissuto in questa condizione di pienezza e, per noi, tenendo come modello Gesù che è la via-la verità e la vita.
Con questo non sto dicendo niente di nuovo, ma siccome ho fatto esperienza personale, attraverso l’azione dello Spirito Santo, do testimonianza.
In quanto, in questi miei primi scritti, mi sto raccontando, mi piace ritornare con la memoria al giorno nel quale, anch’io all’età di tre anni, ho lasciato la mano della mamma e ho mosso i primi passi in autonomia e pertanto capisco la gioia di Maria quando si stava avviando verso il Tempio ma anche la sofferenza che ella provava dentro di se per il distacco dai suoi cari genitori.
Questi momenti di distacco, vissuti in una soglia fra il buio e la luce, mi hanno permesso, però di fare, ogni volta, il gradino successivo e sono stati per me come un’altalena fra un continuo andare e tornare: fra il vecchio e il nuovo, fra l’umano e il divino, fra la terra e il cielo, fino al raggiungimento, come Maria, di una pienezza di vita e di una grande gioia per quello che è possibile già in questa vita.
Mi piace riagganciarmi, a tale proposito, alle parole pronunciate dal nostro Santo Padre Papa Francesco, nel discorso tenuto ai partecipanti all’assemblea generale del movimento dei focolari il 6 febbraio 2021:
“. . . il secondo tema che vorrei proporvi è quello dell’importanza della crisi. Non si può vivere senza crisi. Le crisi sono una benedizione, anche sul piano naturale – le crisi del bambino nella crescita fino all’età matura sono importanti -, anche nella vita delle istituzioni. C’è sempre la tentazione di trasformare la crisi in conflitto. Il conflitto è brutto, può diventare brutto, può dividere, ma la crisi è l’opportunità per crescere. Ogni crisi è chiamata a nuova maturità, è un tempo dello Spirito, che suscita l’esigenza di operare un aggiornamento, senza scoraggiarsi davanti alla complessità umana e alle sue contraddizioni.”
Nell’offerta che la Piena di Grazia ha fatto di “se stessa” per partecipazione al Divino Volere. . . e in previsione della nostra Redenzione, dalla schiavitù del peccato, ho visto un’anticipazione dell’offerta che anch’io ho fatto a Gesù della mia vita, tenendo conto dei miei limiti, della mia malattia, delle conseguenti e reali mie possibilità.
Ho capito che ogni crisi che attraverso, non è solo un “mio-fatto-personale ed individuale”, che inizia con me e termina in me, ma ho capito che le crisi, che ognuno di noi attraversa nella propria vita, hanno ripercussioni fortissime sulle persone che ci stanno accanto e che magari condividono, anche, i nostri stessi ideali. Ogni nostra crisi fa crescere inevitabilmente anche l’altro.
In quanto non siamo un caso isolato, in questo grande disegno di salvezza, ma facciamo parte di un grande universo collettivo, che ci rende responsabili gli uni nei confronti degli altri, può darsi che, inconsapevolmente, il comportamento di una persona nei nostri confronti ci ferisce e provoca in noi una reazione che può apparire immotivata-smisurata ed imprevedibile per chi la vede dall’esterno.
Ognuno può imparare qualcosa dalle crisi delle altre persone, magari modificando, attraverso una briciola in più di umiltà, il proprio comportamento.
La crisi che sta vivendo una persona ci interpella, ci mette in discussione, ci fa togliere la maschera ed il frutto che deriva da essa è sicuramente un slancio di vita nuova-apostolica e missionaria.
Non si mette vino nuovo in otri vecchi altrimenti scoppiano e non si cuce una pezza di stoffa nuova su un vestito vecchio altrimenti strappa: vino nuovo in otri nuovi: Gv. 5,33-39
Personalmente, ogni volta che esco da una crisi, lo capisco dopo, mi trovo sulla nuova strada, che Dio ha tracciato per me sin dall’eternità per completare in me, anche in senso collettivo, i Suoi Disegni di Salvezza.
È sempre la Madonna, che ho scelto come modello da imitare, che provoca in me le crisi; questa cosa la posso confermare con sicurezza, perché: è Lei che sceglie per me quello che va bene per me, infatti quando la burrasca è terminata mi ri-trovo sempre come bimba svezzata fra le Sue braccia perchè come bimba svezzata è l’anima mia.
Questa è per me, nell’oggi della mia vita, la Presentazione al Tempio di Maria.
Lei che è l’Immacolata Concezione, che non è stata morsa dal veleno della superbia, in quanto Vergine nella Volontà, possa camminare sempre al nostro fianco e tenendoci sempre la mano ci aiuti, a rialzarci da terra, se non riusciamo al primo tentativo a fare il gradino successivo verso
Il Santo dei Santi.
Con grande affetto, soprattutto, nei confronti delle donne alle quali mi sono rivolta e sempre in comunione di ideali e di preghiera con tutti.
Maria Cristina