Ai miei cari giovani,
tanto amati dal Signore
Alla mia veneranda età, se qualcuno/a avrà la pazienza di leggermi, ho solo da ringraziare per la carità e la fiducia che mi state dimostrando:
so che con voi giovani devo essere schietta, ma in quanto non so da che parte iniziare a parlare con voi, lo faccio attraverso le parole del nostro Santo Papa Giovanni Paolo II, tratte dalla Veglia di Preghiera da Lui presieduta a Roma, nel quartiere Tor Vergata, in occasione della XV giornata mondiale della gioventù.
“Carissimi giovani e ragazze, con grande gioia mi incontro nuovamente con voi in occasione di questa Veglia di preghiera, durante la quale vogliamo metterci insieme in ascolto di Cristo, che sentiamo presente tra noi.
È Lui che ci parla
Voi chi dite che io sia?
Gesù pone questa domanda ai suoi discepoli, nei pressi di Cesarea di Filippo.
Risponde Simon Pietro:
Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
Gesù vuole che i discepoli si rendano conto di ciò che è nascosto nelle loro menti e nei loro cuori e che esprimano la loro convinzione. . .
Il giudizio che manifesteranno sarà anche rivelazione di ciò che Dio ha versato nei loro cuori con la Grazia della fede.
Questo evento nei pressi di Cesarea di Filippo ci introduce in un certo senso nel “laboratorio della fede”.
Vi si svela il mistero dell’inizio e della maturazione della fede. Prima c’è la Grazia della rivelazione: un intimo, un inesprimibile concedersi di Dio all’uomo. Segue poi una chiamata a dare una risposta. Infine c’è la risposta dell’uomo, una risposta che d’ora in poi dovrà dare senso e forma a tutta la sua vita.
Ecco che cos’è la fede!
È la risposta dell’uomo libero alla parola del Dio vivente.
. . . perché, in realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che provoca quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che Vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare.
. . . Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli . . . ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di credere in Lui; tanti come voi lottano e con la grazia del Signore vincono!”
Ho attinto da questo testo perchè San Giovanni Paolo II, è stato il papa della mia vita da giovane, ma soprattutto perché ho personalmente fatto esperienza dell’abbraccio di Gesù, del Suo Cuore e della Sua Grande Misericordia.
Il giorno della Pentecoste, dopo lo scandalo della Croce, lo Spirito Santo ha trasformato pochi e impauriti uomini, da rozzi pescatori, in gagliardi testimoni ed annunciatori del Vangelo. Questa cosa è capitata a me e per questo motivo non ho paura a trasmetterla, ora, a voi.
Cari giovani e ragazze,
non dobbiamo avere paura ad alzare lo sguardo verso l’alto e a puntare tutto su di Lui, anche nel dire quello che pensiamo, perché non ci mancherà mai la Grazia necessaria per realizzare il Progetto d’Amore che Dio ha su ognuno di voi sin dall’eternità.
Con grande affetto e stima
Maria Cristina