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Ai volontari di don Roberto Malgesini

Il Buon Pastore

Care amiche e cari amici di Fondazione San Rocco,

nell’ultima catechesi vi ho parlato della sofferenza di Gesù, che era consapevole della sua imminente cattura-passione e morte e che pertanto, per trovare un po’ di sollievo a questa suo martirio interiore, si era recato in casa di amici dove sapeva che avrebbe trovato accoglienza e ospitalità.

Questo brano del vangelo di Giovanni segna, come ho detto, la fine del Ministero pubblico di Gesù ed è posto come preliminare dell’ultima Cena.

Mie riflessioni personali, in questa catechesi, ne troverete poche, in quanto – sono argomenti – tratti dalla Tradizione della ns. Santa Chiesa Cattolica che si commentano da soli

Questo affinché possiate avere le idee chiare sul “Vero” significato della parola Sacerdozio e Eucarestia:

per questo motivo comincio con una frase tratta dalla lettera ai Galati di San Paolo (1,6-10)

Però non ce n’è un altro,

se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema.”

“Io sono il buon Pastore. Il buon Pastore da la vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quali le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.” Gv. 10,11-13

In quanto don Roberto Malgesini mi ha detto:

“Va a San Rocco e continua tu l’opera che ho iniziato e che per chiara volontà di Dio ho lasciato e raduna il gregge “

Lo sto facendo

Inizio questa catechesi partendo da una notizia che ho saputo, tramite canali internet e che dice:

“in seguito ad un “errore di comunicazione” un vescovo anglicano ha celebrato la S. Messa all’altare della Cattedrale in San Giovanni in Laterano; concelebranti, un gruppo di sacerdoti anch’essi anglicani

Il Vescovo anglicano che ha celebrato la messa in rito romano “sembra sia” Jonathan Baker.

Il presule “sembra legato” alla massoneria – come del resto lo è – buona parte del clero anglicano.

Divorziato e risposato.

I cattolici di origine anglicana, che sono ritornati nella comunione con Roma, si sono allarmati per questa celebrazione.

Fattore aggravante: questo vescovo e questi sacerdoti non possono celebrare validamente la s. messa perché la confessione anglicana ha perso la successione apostolica, come dichiarato da Papa Leone XIII e quindi non possono amministrare alcun sacramento.

Poi, qualunque fosse la ragione che ha causato questa situazione, chi ha dato l’autorizzazione “per errore” non poteva ignorare che il gruppo di ecclesiastici fosse di fede anglicana.

Ecco dove conduce la politica di ospitalità “eucaristica” messa in atto dopo il Concilio.”

Giustamente ci si domanda:

Le porte del Laterano – si aprono a tutti – come mai – si chiudono le Chiese – ai tradizionalisti – agli in-dietristi e ai latinisti?

Affinché nessuno vi inganni cercherò di fare un po’ di chiarezza.

Dal Vangelo di San Giovanni: L’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli (13.1)

“Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine”

Parlare di questi argomenti – non è il mio mestiere – in quanto sono Fondatrice e Carismatica – mi sembra importante però farlo, perché altrimenti, è inutile – parlare di vita consacrata – se non abbiamo bene in testa, questi concetti fondamentali della dottrina.

In quanto Gesù sapeva che ben presto la Sua scena nel mondo sarebbe finita – non ha voluto lasciarci soli – ma ha voluto continuato – a rimanere con noi fino alla fine dei tempi – mediante – l’istituzione del Sacerdozio e dell’Eucarestia.

Comincerò la spiegazione, dal significato che questi due termini hanno nella nostra Tradizione, per riuscire a spiegare poi le differenze che ci sono rispetto alle altre confessioni religiose

Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

I Sacramenti del Servizio della Comunione

1533 Il Battesimo, la Cresima, e l’Eucarestia sono i sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Essi – fondano – la vocazione comune di tutti i discepoli di Cristo, vocazione alla santità e alla missione di evangelizzare il mondo. Conferiscono le grazie necessarie per vivere secondo lo Spirito in questa vita di pellegrini in cammino verso la patria.

1534 Due altri sacramentil’Ordine e il Matrimonio – sono ordinati alla salvezza altrui – Se contribuiscono alla salvezza personale questo avviene attraverso – il servizio agli altri.

1535 Con questi sacramenti, coloro che sono già stati consacrati mediante il Battesimo e la Cresima, (per il sacerdozio comune di tutti i fedeli), possono ricevere consacrazioni particolari.

Coloro che ricevono il Sacramento dell’Ordinesono consacrati – per essere posti – in nome di Cristo – a pascere la Chiesa con la Parola e la Grazia di Dio

Il Sacramento dell’Ordine:

1536 “L’Ordine è il Sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai Suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei Tempi.

È dunque il sacramento del ministero apostolico.

Comporta tre gradi: l’episcopato, il presbiterato e il diaconato”

1538 “La parola – Ordinatio – è riservata – all’atto sacramentale – che integra nell’ordine dei Vescovi, dei presbiteri e dei diaconi e che – va al di la – di una semplice – elezione-designazione-delega o istituzione – da parte della comunità, poiché conferisce un dono dello Spirito Santo che permette di esercitare una – potestà sacra – (sacra potestas) – la quale non può venire che da Cristo stesso – mediante la Sua Chiesa.

L’ordinazione è chiamata anche – Consacratio – consacrazione – poiché è una – separazione e un’investitura – da parte di Cristo stesso per la Sua Chiesa:

(così come all’interno del popolo di Israele, Dio scelse una delle dodici tribù, quella di Levi, riservandola per il servizio liturgico)

L’imposizione delle mani del vescovo insieme con la preghiera consacratoria, costituisce il segno visibile di tale consacrazione.

1544 Cristo Gesù è – l’unico mediatore tra Dio e gli uomini – santo-innocente-senza-macchia il quale con – un’unicaoblazione cioè con – l’unico – sacrificio della Sua Croce – ha reso perfetti – per sempre – quelli che vengono santificati.

1545 Il Sacrificio redentore di Cristo – è unicocompiuto – una volta per tutte. Tuttavia – è – reso presente – nel sacrificio eucaristico della Chiesa.

Lo stesso – vale – per l’unico – Sacerdozio di Cristo: esso è – reso presente – dal sacerdozio ministeriale – senza che venga diminuita l’unicità del Sacerdozio di Cristo. “Infatti solo Cristo è il vero Sacerdote – mentre gli altri sono suoi ministri.”

1546 Cristo Sommo Sacerdote e unico mediatore, ha fatto della Chiesa “un Regno di Sacerdoti per il Suo Dio e Padre.”

Tutta la comunità dei credenti – è – come tale – sacerdotale.

I fedeli esercitano – il loro sacerdozio battesimale – attraverso la partecipazione, ciascuno secondo la vocazione sua propria alla missione di Cristo-Sacerdote-Profeta e Re.

1547 Il sacerdozio ministeriale o gerarchico dei vescovi e dei sacerdoti – e il sacerdozio comune di tutti i fedeli – differiscono tuttavia essenzialmente pur essendo “ordinatil’uno all’altro”.

In che senso?

Mentre il sacerdozio comune dei fedeli si realizza nello sviluppo della Grazia Battesimale – vita di fede-di speranza-di carità-vita secondo lo Spirito – il sacerdozio ministeriale è al servizio del sacerdozio comune, è relativo allo sviluppo della grazia battesimale di tutti i cristiani

Il sacerdozio ministeriale – è uno dei mezzi – con il quale Cristo – continua – a costruire e guidare – la sua Chiesa.

Proprio per questo motivo viene trasmesso mediante – un Sacramento Specifico – il Sacramento dell’Ordine.

Il Sacerdozio Ministeriale è un Sacramento

1548 Nel servizio ecclesiale del ministero ordinato – è Cristo stesso – che – è presente – alla sua Chiesa in quanto:

Capo del Suo Corpo              Pastore del suo gregge        Sommo Sacerdote del sacrificio redentore    Maestro di Verità

Il Sacerdote – in virtù del Sacramento dell’Ordine – agisce – “in persona Christi capitis” – in persona di Cristo Capo

È il medesimo Sacerdote – Cristo Gesù – di cui il ministro fa le veci.

Costui se in forza della consacrazione sacerdotale che ha ricevuto, è – in verità – assimilato al Sommo Sacerdote gode della potestà di agirecon la potenza dello stesso Cristo – che rappresenta                                    “virtute ac persona ipsius Christi”.

1551 Questo – sacerdozio ministeriale – questo ufficio – che il Signore ha affidato ai pastori del suo popolo – è – un vero servizio

Il sacramento dell’Ordine comunica una “potestà sacra” che è esattamente quella di Cristo.

L’esercizio di tale – autorità – deve dunque misurarsi – sul modello di Cristo – che – per amore – si è fatto – l’ultimo e il servo di tutti.

L’ordinazione episcopale – pienezza – del sacramento dell’Ordine

1554 Il ministero ecclesiastico di natura divina viene esercitato in diversi ordini: i vescovi – i presbiteri – i diaconi.

1555 coloro che sono costituiti nell’episcopato – per successione che risale all’origine – possiedono i – tralci del seme apostolico

1556 Per adempiere alla loro alta missione “gli – Apostoli – sono stati – arricchiti – da Cristo con una – speciale effusione dello Spirito Santo – discendente su di loro – ed essi stessi con l’imposizione delle mani, hanno trasmesso questo dono dello Spirito ai loro collaboratori.

1557 Con la consacrazione episcopale viene conferita – la pienezza del Sacramento dell’Ordine – quella che dalla Chiesa e dalla voce dei Santi Padri viene chiamata il “Sommo Sacerdozio”il vertice – (Summa)del sacro ministero.

1558 Con l’imposizione delle mani e con la parola della consacrazione la grazia dello Spirito Santo viene conferita e – viene impresso un sacro carattere – in maniera che i vescovi in modo – eminente e visibilesostengono – le parti dello stesso Cristo Maestro-Pastore-Pontefice e – agiscono in sua persona – “Eius persona agant” e divengono – veri e autentici – maestri della fede, pontefici e pastori.

L’ordinazione dei presbiteri – cooperatori dei vescovi

1562 Cristo, consacrato e mandato nel mondo dal Padre – per mezzo dei suoi Apostoli – ha reso partecipe della sua consacrazione e della sua missione i loro successori – cioè i vescovi – i quali hanno – legittimamente affidato – secondo diversi gradi, l’ufficio del loro ministero a vari soggetti della Chiesa.

La loro funzione ministeriale fu trasmessa – in grado subordinato – ai presbiteri, affinché questi costituiti nell’Ordine del presbiterato fossero cooperatori dell’Ordine episcopale per – il retto assolvimento – della missione apostolica affidata da Cristo.

1563 I presbiteri – in virtù dell’unzione dello Spirito Santosono segnati – da uno – speciale carattere – che li configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in nome e nella persona di Cristo Capo.

1564-1565 I presbiteri pur non possedendo il vertice del sacerdozio e dipendendo dai vescovi nell’esercizio della loro potestà, sono tuttavia – a loro uniti – nell’onore sacerdotale.

In virtù del sacramento dell’Ordine i sacerdoti partecipano alla – dimensione universale – della missione affidata da Cristo agli Apostoli.

1566 Essi “soprattutto” esercitano la loro funzione sacra nell’assemblea eucaristica dove “agendo in persona di Cristo” e “proclamando il suo mistero”unisconoi voti dei fedeli al sacrificio del loro Capo – e nel “Sacrificio della Messa” rendono – presente e applicanofino alla venuta del Signorel’unico sacrificio” del Nuovo Testamento:

il sacrificio cioè di Cristoche una volta per tutte – si offre come vittima immolata. Da questo – unico sacrificio – tutto il loro ministero trae la sua forza.

1567 I presbiteri – saggi collaboratori dell’ordine episcopale e – suoi aiuto e strumento – non possono esercitare il loro ministero se non in – dipendenza del vescovo – e – in comunione con lui.

La promessa di obbedienza che fanno al vescovo al momento dell’ordinazione e – il bacio di pace – del vescovo al termine della liturgia dell’ordinazione – significa – che il vescovo li considera come suoi collaboratori, figlioli, suoi fratelli e suoi amici e che, in cambio, essi gli devono amore e obbedienza.

1568 I presbiteri, costituiti nell’ordine del presbiterato mediante l’ordinazione – sono tuttitra loro uniti da intima fraternità sacramentale; ma in modo speciale essi formano un unico presbiterio nella diocesi al cui servizio sono assegnati sotto il proprio vescovo.

L’ordinazione dei diaconi “per il servizio”

1569 In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani “non per il sacerdozio ma per un servizio”

Il sacramento dell’Ordine imprime loro un segno “carattere” che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto diacono, cioè il servo di tutti.

Chi può conferire e ricevere questo sacramento?

1575 È Cristo che – ha scelto i suoi Apostoli – e – li ha resi partecipi della sua missione e della sua autorità.

Innalzato alla destra del Padre – non abbandona il suo gregge – ma – lo custodisce e lo protegge – sempre – per mezzo degli Apostoli e ancora – lo conduce – sotto – la guida di quegli stessi pastori – che continuano – oggi – la sua opera.

È dunque Cristo che stabilisce alcuni come apostoli, altri come pastori. Egli continua ad agire per mezzo dei vescovi.

1577 “Riceve validamente” la sacra ordinazione esclusivamente – il battezzato di sesso maschile “vir”.

Il Signore Gesù – ha scelto gli uomini“vir” per formare il collegio dei dodici apostoli, e – gli Apostoli hanno fatto lo stesso – quando hanno scelto i collaboratori che sarebbero loro succeduti nel loro ministero.

Il collegio dei vescovi – con i quali i presbiteri sono uniti nel sacerdozio – rende presente e attualizza – fino al ritorno di Cristo – il Collegio dei Dodici.

La Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso.

Per questo motivo l’ordinazione delle donne non è possibile.

Il carattere Indelebile

1582 Come nel caso del Battesimo e della Confermazione – il sacramento dell’Ordine conferisce – anch’esso – un carattere spirituale indelebile e non può essere ripetuto né essere conferito per un tempo limitato

1589 Dinanzi alla grandezza della Grazia e dell’ufficio sacerdotali i santi dottori hanno avvertito l’urgente appello alla conversione al fine di corrispondere con tutta la loro vita – a Colui – di cui sono divenuti ministri mediante il sacramento.

San Gregorio Nazianzeno, giovanissimo sacerdote, esclamava:

“Bisogna cominciare a purificare sé stessi prima di purificare gli altri; bisogna essere istruiti per istruire; bisogna divenire luce per illuminare; avvicinare Dio per avvicinare a lui gli altri; essere santificati per santificare; condurre per mano e consigliare con intelligenza.

Chi è dunque il sacerdote?

È il difensore della Verità, si eleva con gli angeli, glorifica con gli arcangeli, fa salire sull’altare del cielo le vittime dei sacrifici, condivide il sacerdozio di Cristo, riplasma la creatura – restaura – in essa l’immagine di Dio – la ricrea – per il mondo di lassù – e per dire – ciò che vi è di più sublime

è divinizzato – e – divinizza.

Il Sacerdozio è l’amore del Cuore di Gesù

Vorrei ora spiegare alcune differenze che ci sono fra la Chiesa Cattolica e le chiese riformate

I principi della Riforma di Martin Lutero sono:

il sacerdozio universale                   “Sola Ecclesiae

Il sacerdozio è il perno attorno a cui ruota tutta la critica di Lutero.

La corruzione del clero, le distorsioni della dottrina e gli eccessi della chiesa di Roma non sono il vero problema . . . ,

Ciò che non è ammissibile per Lutero

è una categoria di “mediatori del sacro” i sacerdoti – ovvero cristiani diversi dagli altridetentori di un sapere particolare e abilitati a – giudicare gli altri – in nome di Dio – ad ammaestrare – il patrimonio dei meriti e del perdono.

I cristiani “tutti” appartengono allo stato ecclesiastico “sono membri della comunità ecclesiastica” ne esiste fra loro differenza alcuna se non quella dell’ufficio proprio a ciascuno.

In questo modo Lutero intendeva superare la tradizionale distinzione tra ecclesiastici e laici.

La Riforma nega

la gerarchia ecclesiastica e il papato: La Chiesa non è gerarchica ma “comunità dei fedeli”

Il sacerdozio come ordine separato: il celibato

Gli ordini monastici

La confessione auricolare: in quanto per Lutero c’è il rapporto diretto” uomo-creatura” non accettano la confessione in quanto tra Dio e l’uomo non deve esserci mediazione alcuna.

Per Lutero non c’è niente di sacro in quanto “il sacro” è un’invenzione della Chiesa. Pertanto la Chiesa non è un luogo sacro ma è un luogo d’incontro e di preghiera                  “umano”

Nella storia umana non vi è niente di sacro – se Dio stesso per rivelarsi agli uomini – ha scelto di spogliarsi della sua divinitàl’uomo non può scegliere – luoghi-cose-persone – in cui circoscrivere il sacro.

Lutero respinse l’affermazione secondo cui solo il magistero papale fosse autorizzato a interpretare le sacre scritture in modo vincolante.

Inoltre scrive che ci salviamo secondo la fede e non attraverso le opere: “sola fide”

Con Calvino si può parlare di una seconda generazione di riformatori. A differenza di Lutero aveva una solida formazione giuridica.

Calvino diede – un ordine sistematico – alla riforma protestante

Afferma che il “pastore” ha una funzione ministeriale e non sacerdotale.

Egli rifiuta l’idea del sacerdozio perché ritiene che – non si può sostituire l’autorità di Cristo – con quella dell’uomo.

Mentre il nucleo del pensiero luterano è anzitutto teologico, per cui – la prima accusa – che un cattolico gli rivolge, è quella di eresia diverso è il caso dell’Inghilterra.

Per motivi dinastici la Chiesa anglicana – riconosce come proprio capo – non-il ponteficema-il re.

Questa dichiarazione passa sotto il nome di – Atto di Supremazia – Nella Chiesa d’Inghilterra viene mantenuta tutta la gerarchia (vescovi-arcivescovi-cardinali) ma essi giurano fedeltà al re e non al papa.

Con il trascorrere del tempo però in Inghilterra la Chiesa comincia ad assumere dei tratti più vicini al protestantesimo che al cristianesimo.

Dal punto di vista dottrinale, quindi inizialmente, la Chiesa anglicana è uguale a quella cattolica – a parte il fatto – che il capo spirituale è il re – tant’è che coloro che non passano all’anglicanesimo vengono accusati semplicemente di papismo.

La Chiesa anglicana però si connota sempre più di sfumature teologiche di tipo riformato con inclinazioni sempre più calviniste.

Le chiese riformate riconoscono solo due sacramenti ovvero quelli istituiti da Gesù nella Sacra Scrittura: il Battesimo e l’Eucarestia.

Gli altri Sacramenti sono considerati come – rituali stabiliti dagli uomini – sacramentali

Il sacerdozio non è riservato solo agli uomini ma è aperto anche alle donne.

In quanto non ho parole per esprimere quello che ho scritto lascio il commento alla mistica Beata Caterina Emmerich

Dalle Visioni

. . “Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa “falsa chiesa”. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo arrivavano nella città (Roma)

. . Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse.

. . Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta. . . ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero – raggiunto il culmine.

. . . Vidi una strana chiesa che – veniva costruita contro ogni regola – e non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione.

In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto. . . c’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda.

. . In questa strana grande chiesa che veniva costruita (a Roma) non c’era niente di santo in essa. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana. Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine, opinioni.     Ogni sorta di abomini venivano perpetrati.

. . .I sacerdoti – permettevano tutto – e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii e solo pochi di loro avevano una sana visione delle cose.

. . . Tutte queste cose mi diedero una grande tristezza.

. . Vedo altri martiri, non ora ma in futuro. . . Vidi le sette segrete minare spietatamente la Grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una grande bestia orribile salire dal mare . . . In tutto il mondo le persone buone e devote e specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione. . . Ebbi la sensazione che sarebbero diventati martiri un giorno.

. .. . Poi vidi che tutto ciò che riguardava – il Protestantesimo – stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza.

. . . La maggior parte dei sacerdoti erano “attratti” dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.

. . In quei giorni – la fede cadrà molto in basso – e – sarà preservata – solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre.

. . Poi ho avuto un’altra visione “della grande tribolazione: mi sembrava che – si pretendesse dal clerouna concessioneche non poteva essere accordata – e vidi molti sacerdoti anziani che piangevano amaramente – anche alcuni più giovani stavano piangendo.

Verranno tempi molto cattivi nei quali – i non cattolici – svieranno molte persone. Ne risulta una grande confusione.

. . Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa.

. . Stavano costruendo una “Chiesa grande” “strana e stravagante” Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti:      evangelici – cattolici – e – sette di ogni denominazione.             Così – doveva essere – la nuova Chiesa.”

“Ma Dio aveva altri Progetti”

Riguardo alla richiesta di ordinare donne nella Chiesa

trascrivo un commento bellissimo che valorizza e non appiattisce il ruolo della donna all’interno della Chiesa

tratto dal libro:

Dal Profondo del nostro cuore: Sacramento del ‘Ordine e ruolo della donna

Di Robert Sarah con Joseph Ratzinger (Benedetto XVI)

“L’edificio ecclesiale nel suo insieme – è scossodall’indebolimento del celibato. I dibattiti sul celibato, infatti, sollevano naturalmente alcuni interrogativi circa la possibilità per le donne di essere ordinate sacerdoti o diaconi.

Tuttavia, tale questione è stata definitivamente archiviata da San Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica “Ordinatio sacerdotalis”

del 22 maggio 1994.

. . .L’economia della salvezza infatti si innesta – infatti – nel disegno creatoredi complementarietà fra l’uomo e la donna (nella relazione sponsale tra Gesù e la Chiesa sua Sposa.

Il sacerdote – in virtù – della sua rappresentanza del Cristo-Sposo, nella quale è – pienamente innestata la sua mascolinità – si trova così in una relazione di complementarietà con la donna, che rappresenta misticamente la Chiesa-Sposa.

Promuovere l’ordinazione delle donne equivale a – negarnel’identità e il ruolo di ciascuno.

Abbiamo bisogno della genialità propria delle donne.

Dobbiamo imparare da loro ciò che la Chiesa deve essere. Nel cuore di ogni donna – infatti – scriveva Giovanni Paolo II – c’è una disposizione fondamentale all’accoglienza dell’amore.

Ora, la Chiesa è essenzialmente – accoglienzadell’amore verginale di Gesù.

È rispostamediante la fedeall’amore dello Sposo.

Oso affermare che la Chiesa è fondamentalmente femminile; essa non può fare a meno delle donne.

Il governo della Chiesa è – un servizio d’amore dello sposo alla sposa

Non può – dunque essere assunto – se non dagli uomini – che – in virtù del carattere sacerdotale, si identificano nel Cristo-Sposo e servo.

Ai giorni nostri, campagne mediatiche sapientemente orchestrate reclamano il diaconato femminile. Che cosa si vuole ottenere? Che cosa si cela dietro a queste strane rivendicazioni politiche?

È all’opera la logica mondana della parità. Si suscita una forma di reciproca gelosia tra uomini e donne che può essere solo sterile.

Ritengo necessario da parte nostra – approfondire – il ruolo del carisma femminile – Una volta ci si poteva esprimere più liberamente di oggi e, in particolare – la parola della donna – aveva un ruolo di primo piano.

Il loro compito consisteva – nel richiamare – fermamente – tutta l’istituzione – alla necessità della santità.

La Chiesa ha un grande debito di ringraziamento per le donne.

A livello carismatico, le donne fanno tanto, oserei dire per il governo della Chiesa, cominciando dalle suore.

La valorizzazione della specificità femminile non consiste nell’istituzione di “ministeri femminili”, che altro non sarebbero se non delle creazioni arbitrarie e artificiose, senza frutto.

Sappiamo, per esempio, che le donne chiamate “diaconesse” non avevano parte al sacramento dell’Ordine. Le fonti antiche sono unanimi – nel precludere alle diaconesse – qualunque ministero all’altare durante la liturgia.

Nella Tradizione non c’è nulla che giustifichi oggi la proposta di ordinare delle “diaconesse”.

Tale desiderio – è – il frutto – di una mentalità mossa da un “falso femminismo” nemico – dell’intrinseca identità delle donne

Dobbiamo attribuire alle donne tutto – lo spazio – che spetta loro in quanto donne – e non – invece concedere loroun po’ – di quello degli uomini. Sarebbe una tragica illusione.

Significherebbe dimenticare il necessario equilibrio ecclesiale tra carisma e istituzione.”

Al termine di questo argomento che mi coinvolge personalmente in quanto donna e carismatica all’interno della Chiesa Diocesana vi indico un bellissimo video da vedere e ascoltare di Madre Mirella Mua. Laureata in filosofia alla Sorbona di Parigi

Youtube

Gemma TV       9 novembre 2021

Gemme di Spiritualità

I testi relativi alle chiese riformate sono tratti:

Wikipedia.org

Skuola.net

Testimonianze cristiane.it: teologia/vocabolario/Calvino

Univr.it: I principi della riforma

Maria Cristina Nava