Con questo mio scritto vorrei ricollegarmi allo “scandalo” avvenuto in seguito ad uno scritto, poco educato, che ho inoltrato a – mons. Ivan Salvadori – Vicario della Diocesi di Como il 12 ottobre 2022 – nel quale ho fatto i nomi di due donne e per il quale ho avuto in seguito difficoltà nel riprendere i miei contatti con la Spett. Diocesi di Como.
Ho riletto, dopo otto mesi circa, il contenuto di questo scritto e ho sorriso ma, in quanto resta il fatto che sono caduta, vorrei giustificare questo mio “atto” alla luce della nuova realtà che si è creata – fra la Spettabile Diocesi di Como e la sottoscritta Maria Cristina Nava – in quanto unica fondatrice e depositaria del carisma di Fondazione San Rocco.
Mi accingo a fare questa dichiarazione pubblica perché il mio nome e il titolo – Fondazione San Rocco – devono uscire puliti da questa “brutta storia” per riguardo – a Dio piacendo – di coloro che vorranno entrare in essa.
Nel caso le mie figlie e i miei figli devono andare a testa alta
Nel mio scritto sopra menzionato ho fatto due nomi: Gigliola e Laura.
Adesso spiego come mai ho avuto una reazione così violenta nei confronti di queste “signore” per cercare di farvi capire che in ciò che ho scritto (anche se in modo violento) c’è un fondo di verità.
Gigliola:
in quanto residente a Grandate, ho conosciuto di persona questa signora nella Chiesa Parrocchiale del paese, ma al di fuori delle celebrazioni liturgiche non ho mai avuto niente a che fare con lei.
Preciso che dal 19 agosto 2021 non frequento la parrocchia di Grandate. Questa signora che al tempo era ministro dell’eucarestia aveva un atteggiamento “strano” e “poco chiaro” nei miei confronti, tant’è vero, che ho smesso di frequentare la parrocchia – per il fatto che questa donna mi rendeva la vita invivibile.
Tenuto conto anche dell’abbigliamento poco decente che indossava, durante il suo servizio nei confronti di Gesù Eucarestia, durante la celebrazione eucaristica e nel portare la santa comunione agli ammalati.
In quanto in quel periodo ero molto fragile, ho avuto paura a dirlo a mons. Ivan Salvadori, ma siccome ho iniziato a non stare bene e ad avere allucinazioni, mi sono recata presso lo studio del mio avvocato che mi conosce bene, ed essendo ella – una donna e penalista – sono riuscita ad esprimermi riguardo al comportamento di questa “signora”.
Contemporaneamente, mi è arrivato incontro il libro scritto da mons. Ivan Salvadori intitolato: l’adescamento minorile edizioni penali, così finalmente sono riuscita a raccontare quanto era accaduto al Vicario senza però entrare nei particolari perché avevo vergogna e paura.
Attraverso un mio scritto del 7 dicembre 2021 ho chiesto a mons. Vicario la sospensione di questa signora dal suo servizio di ministro, con impegno da parte della medesima di cominciare un percorso rieducativo con una psicologa, in quanto il suo atteggiamento presentava caratteristiche patologiche.
Di mons. Ivan Salvadori mi fido, però a tutt’oggi, non ho ancora ricevuto alcuna risposta in merito alla mia richiesta.
A causa di ciò ho sostenuto un costo, relativo alla parcella dell’avvocato, per il quale ho chiesto il risarcimento – da parte della diretta interessata
Preciso che percepisco una pensione minima e che questi soldi mi servono per mantenermi e che, nel caso, li utilizzo per ammortizzare le spese che sostengo per Fondazione San Rocco.
Non sto giudicando questa persona, mi sto solo difendendo; nel senso che (fuori dalla chiesa) questa signora può comportarsi come vuole ma non (all’interno della chiesa), dinnanzi a Gesù Eucarestia e a me.
E cosi non frequento più la chiesa parrocchiale per causa sua.
Laura:
questa “signora” presta il suo servizio di volontariato in casa parrocchiale San Rocco a Como. Da quello che ho saputo è stata prima volontaria di don Roberto Malgesini, così mi è stato riferito.
Anche nei confronti di lei non ho niente di personale, anzi all’inizio del mio percorso avevo nutrito grandi speranze in lei, se non che, mi sono ricreduta anche nei suoi riguardi.
In seguito a ciò ho iniziato ad esprimere alla Diocesi di Como le mie perplessità riguardo a questa ragazza, anche perché in quanto carismatica ricevo grazie particolari che provengono dallo Spirito Santo.
Non sono stata creduta.
Il 12 settembre 2022 sono iniziate forti vessazioni da parte del demonio nei miei confronti che hanno raggiunto il vertice della loro violenza il 15 settembre 2022, ricorrenza dell’uccisione del Beato don Roberto Malgesini, tant’è che non sono neanche riuscita a connettermi con la Diocesi per seguire la s messa in sua memoria.
Le vessazioni sono proseguite ininterrottamente per circa un mese. In quanto ero disturbata giorno e notte avevo perso anche il ritmo sonno-veglia. Stavo morendo.
Ho fatto presente questa cosa alla Diocesi ma non ho avuto ricevuto nessun soccorso, anche perché il parroco di Grandate, che avevo provato a chiamare in passato non rispondeva al telefono.
Dalle persone del paese, in seguito, ho saputo che il nome di questa ragazza (forse) era stato associato al mio – contro la mia volontà – in quanto da diversi mesi esprimevo nei miei scritti perplessità riguardo al suo comportamento nei miei confronti dal quale traspariva mancanza di spirito religioso e rispetto.
Inoltre il carisma di Fondazione San Rocco non si era ancora consolidato e pertanto non mi sentivo sicura
Di ciò che la Diocesi ha (forse detto) non so niente, in quanto una volta ristabilita, non ho più trovato nessuna connessione riguardante la celebrazione del 15 settembre 2022. Non ho neanche la televisione. Sono anacoreta e non parlo con nessuno.
Se Laura e Gigliola si fossero comportate bene con me non avrei neanche avuto il movente per scrivere a mons. Ivan certe cose.
Il demonio che è intelligentissimo, essendo puro spirito, sapeva benissimo che attaccando me e facendo cadere me Fondazione San Rocco sarebbe crollata.
Questa ragazza non ha la vocazione e non è in linea con il mio carisma. Nel caso ella vuole consacrarsi può rivolgersi a qualche istituto di vita consacrata esistente.
Sono dispiaciuta solo per il fatto che questa ragazza non ha saputo cogliere l’opportunità che le stavo offrendo. In quanto senza di me F.S.R ancora non si è costituita.
Il comportamento di queste due “signore” vere rovina-famiglie-pietre d’inciampo e inviate di Satana” hanno causato un attrito gravissimo fra mons. Ivan Salvadori e me, che si è in parte risolto, grazie all’intelligenza e al buon senso di entrambi e anche – per il grande interesse che abbiamo nel volere mandare avanti a tutti i costi F.S.R. Hanno inoltre generato una grande confusione fra il popolo di Dio.
Dopo lunghe riflessioni, durate mesi, sono arrivata alla conclusione che:
se questa Laura avesse avuto le capacità, il mandato per dare vita a una fondazione di vita consacrata, don Roberto Malgesini, l’avrebbe sicuramente dato a lei.
In quanto la conosceva sarebbe stata la prima. Se non l’ha fatto ci sarà stato un motivo!
Anche mons. Ivan Salvadori, del resto, non l’ha mandata avanti, ma ha preferito aspettare me. Di i fatto la mia decisione è in linea con il pensiero di due sacerdoti.
Al di la del fatto che don Roberto Malgesini e io abbiamo portato una novità all’interno della Chiesa Diocesana di Como, mentre questa ragazza ha solo continuato un servizio; che già svolgeva; insieme ad altri volontari.
Questa ragazza adesso dimostra – in quanto lo dimostra – cos’è capace di fare – senza don Roberto Malgesini – senza il titolo F.S.R. – senza il mio carisma – senza la sottoscritta e senza l’appoggio della Spettabile Diocesi – perché da quello che ho capito sta dando ancora fiducia a me.
Posso dire con serenità che negli ambienti religiosi che ho frequentato nei miei trascorsi non ho mai visto cose simile.
La situazione che si è creata, è la dimostrazione del degrado che la Chiesa ha raggiunto, per via di queste laiche e laici, che anche per ovviare alla crisi delle vocazioni, rivestono ruoli importanti al suo interno, ma che non avendo la vocazione e non essendo tenuti all’osservanza dei voti intralciano nel loro cammino donne come me. E’ il protestantesimo.
Il comportamento di questue due donne – è il vero motivo – del mio continuo fare retromarcia – nei confronti della Spettabile Diocesi di Como – perché – non voglio che al mio decesso – abbiano ad entrare persone che non sono in linea con il crisma o che con il loro comportamento abbiano a distorcerlo.
Essendo questa Laura, da quello che mi hanno detto, stipendiata Caritas, è già esclusa in partenza, perché ho specificato nelle regole, che chi vuole entrare in F.S.R. deve contemporaneamente sciogliersi da ogni impegno con essa in quanto Caritas non è in linea con il mio crisma. Non voglio creare un precedente ma soprattutto non ha la vocazione.
Auguro a Laura e a Gigliola che abbiano a trovare una serenità interiore e auguro a loro, inoltre, una buona continuazione nel loro cammino di formazione e di santità anche se mi “hanno costretta” a difendermi e a spendere soldi che avrei utilizzato diversamente.
In quanto mons. Ivan Salvadori e io siamo al servizio della Chiesa e non perseguiamo interessi personali abbiamo ci siamo fatti una risata su quanto è successo.
Riguardo a me sono sempre molto nervosa e sofferente per le continue vessazioni che subisco e per le quali mi raccomando alle vostre preghiere. Vado avanti senza paura lungo il cammino che lo Spirito Santo mi sta indicando.
In quanto la Chiesa è un’istituzione umana e divina, la questione non è quella di trovare in ciò che è accaduto – il colpevole o – il non colpevole – ma piuttosto – che ciascuno abbia ad assumersi le proprie responsabilità davanti a Dio – nei confronti del nostro prossimo-vicino – e – non solo – di quello che arriva da lontano
In conclusione
Posso affermare alla luce del mio, stato di salute attuale, che con la psicoterapia e la psicoanalisi e con l’uso moderato di psicofarmaci durante le fasi acute, che possono manifestarsi durante il percorso, si può guarire anche dalla schizofrenia che è la conseguenza accertata di traumi subiti nell’infanzia.
Fortunatamente in me non c’è stato niente di irreversibile, ma in qualsiasi caso, anche persone più gravemente danneggiate di me, con questo sistema terapeutico possono, non dico guarire, ma comunque contenere gli effetti devastanti di queste malattie.
Purtroppo anche la medicina, che è al servizio del potere, non favorisce questo tipo di terapia, ma tende a risolvere in modo riduttivo il problema, senza tenere conto delle cause che hanno provocato il disturbo mentale, con l’uso di psicofarmaci inibenti che non tengono in nessun conto della dignità della persona.
Ciò che contesto alla psichiatria è la mancanza di “attenzione nei confronti della persona”, mentre al contrario, questi percorsi terapeutici, basati sull’ascolto e sulla ricerca del perché, favoriscono la crescita e l’autostima di quanti ammalati e il loro graduale reinserimento nel contesto famigliare e sociale.
Purtroppo la psicoanalisi e queste terapie si possono avere solo a pagamento e pertanto tante persone non se la sentono di iniziare un percorso assai lungo e costoso.
Personalmente, pensando al passato, non so neanch’io come ho fatto ad arrivare fino a qui ancora viva, ma sicuramente, voglio lottare e battermi in favore delle persone fragili come sono stata io.
È la terapia dell’Amore e non la logica dei soldi
Riguardo a queste due donne, non imputo loro alcuna colpa e le perdono, perché hanno agito per ignoranza
Smentisco contemporaneamente ogni nome che è stato associato al mio in quanto decido io chi entra in F.S.R.
Le mie figlie e i miei figli, infatti, se ce ne saranno, dovranno avere requisiti specifici che al momento posso valutare solo io in quanto fondatrice e depositaria del carisma.
Felicemente guarita
Mi auguro che possa esserci ancora una serena collaborazione con la Spettabile Diocesi di Como.
Maria Cristina Nava
Grandate, 8 giugno 2023