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L’importanza della purezza e dell’eccellenza della Verginità

Care ragazze e cari giovani amatissimi, un caro saluto da Maria Cristina,

vorrei oggi dirvi alcune cose che sono di massima importanza per voi che ancora siete nel fiore della vita e pertanto come – teneri boccioli – siete sottoposti a tante situazioni di pericolo.

Vorrei indicarvi una strada da percorrere perché – possiate essere felici – come lo sono io.

Vi parlerò

Dell’importanza

della purezza – e – dell’eccellenza della Verginità:
della povertà – dell’obbedienza che ci rende – liberi – e – figli di Dio.

E del quarto – voto di abbandono – che ho emesso personalmente in forma privata. La Kenosi.

Tengo a precisare che questa – strada maestra – da me intrapresa non mi vincola nei confronti della Chiesa rappresentata dal Vescovo, in quanto avendo una mia spiritualità originale e unica e anche per via della mia salute precaria questi voti non sono vincolanti.

Si tratta di – uno stile di vita – attinto dall’esperienza del mio incontro personale con Dio, sempre però seguita e guidata da bravi sacerdoti.

Questo stile vissuto attraverso l’osservanza dei consigli evangelici (castità-povertà-obbedienza) è alla portata di tutte in quanto sono la via più sicura e che ci aiuta ad andare in paradiso con più velocità. È un percorso un po’ difficile ma è il più sicuro.

La cosa importante e che dobbiamo sempre tenere presente comunque è che noi siamo stati creati per il Paradiso e non per andare in purgatorio o all’inferno:

infatti il purgatorio è un luogo transitorio dove ci purifichiamo dalla ruggine dei peccati commessi nella nostra vita mentre l’inferno è eterno.

Vi dico Attenzione

oggi se riesco a farvi capire questa cosa è sufficiente e cioè che noi dobbiamo cominciare a vivere qui sulla terra la stessa vita che vivremo nell’Eternità.

Perché la vita eterna e la vita sono la stessa cosa.
Sono inserite – in uno stesso cerchio esistenziale – nel senso – che la vita eterna – è – immanente alla vita.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che la nostra esistenza sulla terra non si esaurisce in un periodo limitato – che inizia con la nostra nascita – e – termina con la nostra morte corporale non è limitata – in uno spazio-temporale finito ma significa – che in quanto abbiamo un’anima che si inserisce in noi sin – dal momento del nostro concepimento – prima della nostra nascita corporale questa nostra anima – nel momento della nostra morte – si staccherà – dal nostro corpo e – ritornerà – al Suo Principio Creante – che è Dio per continuare la sua vita – nell’Eternità – in quanto l’anima è immortale.

Se in quel momento – saremo in stato di Grazia – voleremo diritti in Paradiso
Per questo motivo il momento della nostra morte si chiama

tra-passo:
Passare da uno stato di vita all’altro

Nel caso non siamo così ben messi – in quanto abbiamo commesso qualche peccatuccio – andremo in Purgatorio – che è un luogo transitorio – dove la nostra anima si smacchia dalle incrostazioni di ruggine – causate – appunto dai peccati che abbiamo commesso nella nostra vita.

Nel caso e non sia mai moriamo in stato di peccato grave e senza avere avuto per tale peccato un serio pentimento andiamo all’Inferno, luogo di eterna dannazione.

La vita eterna ce la giochiamo qui sulla terra. Con il nostro comportamento.

Siate santi perché io sono santo. Dice il Signore (Dal levitico 19.2)

Cosa vuol dire santificarsi?
Significa realizzare il progetto d’amore, che Dio ha per ciascuno di noi sin dall’eternità per – essere e diventare – sempre – di più – simili a Lui che ci ha create – per amore – e – non per necessità – a – Sua Immagine – e – Somiglianza e pertanto sin da questa vita dobbiamo tendere verso questo fine che corrisponde alla pienezza di vita che ci aspetta in Paradiso.

Dovrete semplicemente vivere la vostra vita – avendo in mente delle piccole regole – da mettere in pratica – in ogni situazione nella quale vi trovate.

Come può un giovane tenere pura la sua vita?

Osservando i comandamenti che sono queste – piccole – e – semplici regole – che – dobbiamo seguire – come dei binari se non vogliamo sbandare e perdere la rotta

Uno di questi comandamenti è: non commettere – atti impuri

State tranquille
non giudico nessuno e non voglio mandarvi in convento in quanto – l’esempio – che dobbiamo seguire – come modello da imitare – sono Gesù – Maria – e – San Giuseppe – quando – insieme – vivevano nella loro casetta di Nazaret.

Erano tre persone laiche – che vivevano nel mondo – ma che – alla radice della loro esistenza – avevano queste regole. Vivevano nel mondo – senza essere del mondo – perché erano – già inserite – in pienezza nell’eternità:

Gesù – in quanto – Figlio di Dio
Maria – in quantoImmacolata Concezione
San Giuseppe – Sposo di Maria – e – padre putativo di Gesù:

rimasto vergine e casto per Amore e per obbedienza al Padre in quanto custode di Gesù e Maria.

Ma in principio non era così. E qui devo parlarvi del peccato originale.

Cosa significa?

Che prima della caduta dei nostri progenitori e del conseguente peccato originale non esistevano queste regole. Nell’Eden, il Paradiso terrestre dove l’uomo e la donna – vivevano in completa armonia con Dio – e – con il creato non c’era una gerarchia – alla quale stare sottomessi – perché partecipavamo della stessa Divinità del nostro Padre e Creatore pertanto

era tutto regolato dall’Ordine e dall’Amore Divino.

Nel senso che quello che – noi vivevamo – per partecipazione di figli – e quindi – gratuitamente:

Ora lo dobbiamo conquistare – con la fatica-con il dolore –con il sacrificio se vogliamo ritornare – o – rimanere nello stato originario di innocenza – che abbiamo perduto perché senza dolore purtroppo non c’è niente di niente.

È per questo motivo che Dio ci ha dato i comandamenti da seguire e tante piccole regole che la nostra Santa Chiesa ci invita ad osservare.

In quanto – decadutinon siamo più capaci – di fare il bene – con le nostre sole forze.

Con il peccato originale la creatura si è staccata da Dio. Non è più una cosa sola con Lui è pertanto – sottoposta al potere – del principe di questo mondo.

Adamo e Eva hanno preferito – fare la loro volontà – piuttosto che – rimanere nella volontà di Dio
Cioè – obbedire a Lui – (per amore) – per tanto – non si trattava – neanche – di obbedienza.

Verginità significa – ritornare nella Sua intimità – quando – Dio passeggiava con Adamo e Evanella brezza della sera nell’Eden.

Quando parlo di Dio mi riferisco da ora in avanti alla Santissima Trinità:

Il Padre che è il Principio Creante
Il Figlio – Verbo – Parola – Logos – attraverso il quale tutto è stato creato
Lo Spirito Santo – Amore – che procede dal Padre e dal Figlio – che è il Signore – e – dà la vita.
Significa che lo Spirito Santo – vive in noi – se siamo in stato di grazia – e – muore in noi – se siamo in stato di peccato grave.

In questa catechesi mi rivolgo particolarmente a voi ragazze perché in quanto siamo donne c’è affinità e pertanto posso entrare un po’ nella vostra testa e nel vostro cuore anche se la differenza di età è molta.

Sto cercando di spiegare le cose in modo semplicissimo anche se faccio un po’ fatica ma in quanto mi sto rivolgendo a voi giovani può darsi che queste cose non le sapete e se invece le sapete le rispolveriamo insieme.

Pertanto non vi parlerò di – castità-povertà e obbedienza – in quanto voti – ma di uno stile di vita – che può favorire in voi una crescita – sicuramente – più armonica – di tutte le vostre potenzialità: fisiche-psicologiche-morali e spirituali.

Non è necessario

care ragazze e cari giovani – chiudersi – in un monastero – o – diventare suora e consacrata – per diventare sante ognuno – lo può – e lo – deve fare – nel proprio stato di vita – e restando – nel mondo – come sono rimasta io – per chiara volontà di Dio.

Perché la santità è aperta a tutti ed è alla portata di tutti.

Questo è stata l’introduzione:

cerchiamo di capire adesso perché la purezza e la verginità vissute nella castità sono eccellenti

in quanto mi sto rivolgendo alle ragazze inizio con alcune parole bellissime del Cantico dei Cantici – perché si tratta – dell’esperienza che ho vissuto io – e ve la trasmetto.

Per mantenervi nella purezza nella castità nella verginità dovete innamorarvi

Noi non possiamo vivere senza innamorarci di qualcuno. Se nella nostra vita non ci innamoriamo almeno una volta significa che qualcosa non funziona ma siamo zitelle acide e incallite. Non sia mai.

Ma dobbiamo innamorarci del ragazzo giusto: questo ragazzo, questo giovane all’altezza del nostro Amore è Gesù Il più bello tra i Figli dell’uomo.

Cantico dei Cantici: 1 – L’amata

Mi baci con i baci della sua bocca

Si, migliore del vino è il tuo amore
Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza
aroma che si spande è il tuo nome:

per questo le ragazze di te si innamorano.

Trascinami con te, corriamo!

M’introduca il re nelle sue stanze:
gioiremo e ci rallegreremo di te
ricorderemo il tuo amore più del vino.

A ragione di te ci si innamora!

Vi racconto questa cosa da innamorata

Quando esco dal mio rifugio di Grandate, per andare a Como in Cattedrale, spesso vi incontro, nei dintorni, in gruppo, spensierate e allora sorrido dentro di me e mi dico. Se queste ragazzine, se queste vergini se oltre al divertimento entrassero in Cattedrale a trovare Gesù! Che cosa intelligente farebbero.

Andate da Gesù, la Cattedrale al suo interno è bellissima.

È ancora un luogo serio dove personalmente mi trovo a mio agio.

Mi rivolgo a voi ragazze, che non avete ancora fatto una scelta definitiva, o non sapete ancora cosa dovete – fare – da grande.

Sappiate che – Gesù è nel tabernacoloche vi aspetta.
Nel tabernacolo Gesù è Vivo e Vero. Realmente presente con il Suo Corpo e il Suo Sangue e la Sua Divinità.

Non correte dietro ai ragazzini, non perdetevi dietro alla sigaretta fumata magari di nascosto o cos’altro ancora.

Non buttatevi via così – Datevi via con Gesù

Gesù è il Vostro fidanzato. Dal Tabernacolo vi vede e Vi apprezza, ma soprattutto Vi ama e Arde d’Amore per Voi.
L’Eucarestia – è tutto questo – Amore Donato – gratuitamente – a ciascuna di voi.

Cosa andate con i ragazzini per fare? Cosa andate a convivere per fare?
Preferite – l’amore pur buono – ma effimero di una creatura – all’Amore più sublime del Vostro Creatore?

Lui il più bello fra i Figli dell’uomo.

È Lui il Vostro ragazzo – è Lui il Vostro fidanzato – Non chiudete a Lui la porta in faccia.
Buttatevi via solo per Lui

Dite a Gesù – nel caso trovate il Coraggio – di entrare in una Chiesa: Ti amo Voglio essere Solo Tua. Per sempre e per l’Eternità. Aiutami nella mia debolezza ad essere solo tua.

In Cattedrale, sopra il Tabernacolo, dove c’è – il Vostro Ragazzo – che vi aspetta – con cuore grande – c’è la bellissima Statua della Madonna Assunta in Cielo con una bellissima Corona d’oro sul Capo. Ella è la Regina del Divino Volere e del Paradiso

Buttatevi fra le Sue braccia. (Lei che è la Vergine per Eccellenza e che per questo privilegio è stata scelta per essere la mamma di Gesù)

e dite a Lei:

Mamma fammi diventare come te.
Tu che hai portato in grembo – l’autore della Vita – trasforma – anche me in una

“Piccola Maria”
perché anche in me possa incarnarsi la Vita stessa.

Che anch’io possa – essere – o diventare – degna dimora di questo Dio – fatto uomo – che i cieli e la terra – non possono contenere – ma che tu – umile ancella del Signore – hai avuto.

Ma lo sapete che siete Tempio dello Spirito Santo? Lo sapete che siete Tabernacoli Viventi? Veri Ostensori? Principesse del Paradiso?

Sappiate che siete tante – Piccole Marie – che girano per le strade di Como.
Andate e spandete attorno a Voi la fragranza del Vostro Profumo.

E se qualcuno vi domanda: ma dove vai così di fretta Piccola Maria?

Voi rispondete: Vado dal mio FidanzatoGesù – perché mi sta aspettando. Non trattenermi perché non voglio arrivare in ritardo all’appuntamento È un ragazzo eccezionale ma è molto geloso

Gesù non Vi tradirà mai e – soprattutto – mantiene sempre le sue promesse.

La verginità

vissuta con amore e per amore di Gesù non è – un peso – ma è – un dono – che Lui fa a noi.

Il modello che noi dobbiamo seguire ed imitare per andare da Gesù e per fare in modo – che anche Lui si innamori di noi è la Madonna:

L’Immacolata Concezione – La Vergine per eccellenza

Ma in principio non era così.
Eravamo immacolati e vivevamo la verginità con naturalezza.

Dobbiamo ritornare – ad essere innocenti come nel Paradiso terrestre quando Dio passeggiava al nostro fianco nella brezza della sera. Dobbiamo ritornare così.

Catechismo della Chiesa Cattolica: La Verginità per il Regno – Art 1618

“Cristo è il centro di ogni vita cristiana. Il legame con lui occupa il primo posto rispetto a tutti gli altri legami, famigliari e sociali.

Fin dall’inizio della Chiesa, ci sono stati uomini e donne che hanno rinunciato al grande bene del matrimonio per seguire “l’Agnello dovunque va: (Ap. 14,4), per preoccuparsi delle cose del Signore e cercare di piacergli, per andare incontro allo Sposo che viene. Cristo stesso ha invitato certuni a seguirlo in questo genere di vita, di cui egli rimase il modello:

Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il Regno dei cieli. Chi può capire capisca.” (Mt 19,12)

In questa catechesi mi rivolgo anche alle ragazzine e ai ragazzini che già adolescenti o prima ancora si auto-definiscono omosessuali.

L’omosessualità è diventata un business.

Mi schiero dalla vostra parte perché vorrei che siate felici anche voi e perché anche voi possiate trovare la vostra strada.
Anche per voi valgono le stesse regole come per tutte e tutti. Siate Santi – rimanete vergini.

Anche perché – la maggior parte di voi – non è affatto omosessuale siete solo giovani – che avete subito forti traumi – che hanno lasciato in voi – cicatrici profonde – e – pertanto il vostro – de-finirviomo-sessuali – è solouna difesa.

Vi state – trincerando – dietro – muri di paure.

Non è colpa vostra.

Vorrei aiutarvi insieme a Gesù a buttare giù questi muri fatti di paure e di sensi di colpa tipici delle persone traumatizzate nell’infanzianella preadolescenza – e – nell’adolescenza.

Vi voglio bene,  Vi voglio tutte e tutti in Paradiso. Per tutti vale la stessa regola della verginità.

Dalla Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica: – Al numero 16

“. . . la persona omosessuale, come del resto ogni essere umano, ha una profonda esigenza di essere aiutato contemporaneamente a vari livelli.

La persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, non può essere definita in modo adeguato con un riduttivo riferimento solo al suo orientamento sessuale.

Qualsiasi persona che vive sulla faccia della terra ha problemi e difficoltà personali, ma anche opportunità di crescita, risorse, talenti e doni propri.

La Chiesa offre quel contesto, (nel senso di una visione dell’insieme), (del quale oggi si sente una estrema esigenza per la cura della persona umana) proprio, quando rifiuta, di considerare la persona puramente come “eterosessuale” o un “omosessuale” e sottolinea che ognuno ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e , per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna.”

Mi piace sottolineare l’espressione della Chiesa che va al nocciolo della questione quando spiega che siamo tutti Figli di Dio indipendentemente dall’orientamento sessuale.

La Verginità così come la castità la si mantiene e la si custodisce giorno dopo giorno. Quei ragazzini o ragazzine che vorrebbero unirsi in matrimonio ma per via del loro orientamento sessuale non possono realizzare questa loro aspettativa sappiano che Gesù è l’unico che può riempire la loro vita e che può sanare le lacune psicologiche causate dai loro traumi, ma che in qualsiasi caso come detto: ognuno ha anche opportunità di crescita, risorse, talenti e doni propri, da realizzare per imparare a valorizzarsi e ad amarsi.

Con una catechesi appropriata voglio affrontare questo tema delicato.

Se poi qualcuno – sta bene così com’è – tanto meglio – l’importante è che – abbiate la pace interiore – e che abbiate – una buona conoscenza di voi stessi.

Non siete omosessuali, siete solo vittime di un ingranaggio perverso e diabolico che tende solo a strumentalizzarvi e a mercificarvi. Siete persone meravigliose e avete solo bisogno di comprensione e amore.

Cito a proposito una frase del Beato Carlo Akutis un ragazzo morto adolescente e salito agli onori degli altari il quale ha detto:
“tutti noi nasciamo originali – ma molti muoiono fotocopie.

Volete rimanere originali o volete morire fotocopie?

Ricette precotte non ce ne sono: la strada è questa: l’incontro con Gesù

Catechismo della Chiesa Cattolica: art. 1619

“La Verginità per il Regno dei cieli è uno sviluppo della grazia battesimale, un segno possente della preminenza del legame con Cristo, dell’attesa ardente del suo ritorno, un segno che ricorda pure come il matrimonio sia una realtà del mondo che passa”

Catechismo della Chiesa Cattolica art 1620

“Entrambi, il sacramento del Matrimonio e la verginità per il Regno di Dio, provengono dal Signore stesso. E’ lui che da loro senso e concede la grazia indispensabile per viverli conformemente alla sua volontà. La stima della verginità per il Regno e il senso cristiano del Matrimonio sono inseparabili e si favoriscono reciprocamente:

Chi denigra il matrimonio, sminuisce anche la gloria della verginità; chi lo loda, aumenta l’ammirazione che è dovuta alla verginità”

Vi racconto la mia storia:

In seguito ad un trauma fisico mi si è bloccata la crescita a 11 anni e pertanto ho fatto fatica a capire se ero un bambino o una bambina. La mia crescita si è fermata alla pre-adolescenza alla pre-sessualità. Pertanto questo danno fisico che ho subito si è trasformato anche in un trauma psicologico.

Fortunatamente non c’è stato niente di irreversibile.

Ho sempre avuto di me un’idea indefinita, che andava e tuttora va ben oltre l’eterosessualità e l’omosessualità, in quanto in me si è fatta sentire la voce di Gesù che mi chiamava vicino a sé. Grazie a questa Sua chiamata, questa mia situazione esistenziale, chiaramente un po’ atipica, si è trasformata con il tempo in una sorgente di gioia innanzitutto per me stessa e poi per le persone che ho incontrato sul mio cammino.

Con l’aiuto della Grazia sono riuscita a valorizzare questo aspetto della mia vita anche se mi sono sentita evidentemente molto etichettata e “bollata”da persone che sono nate originali ma che sono diventate e moriranno fotocopie. Lasciamoli parlare! Per questo motivo vi capisco.

Mi rifaccio al concetto con il quale:

dobbiamo iniziare – sin da ora – a vivere-  come vivremo nell’eternità – In quanto mi sentivo indefinita e avevo paura a dire – “sono una donna” – in quanto – il trauma psicofisico che ho avuto – mi ha inibito la crescita – ho scoperto strada facendo che in realtà

non sono – un bambino – ma neanche – una bambina – ma – sono un angelo.

Gesù guarda la sostanza, guarda – oltre le apparenze – perché legge nel nostro cuore.
Ma se a Lui sono piaciuta così! E lasciamoli parlare!

E loro come si comportano?  Questo vale anche per gli uomini e per le donne che prestano il loro servizio all’interno della Chiesa.
Mi sono sentita inquisita mentre le altre fanno carriera. La vita consacrata è addirittura distrutta.
Sante Suore buttate sulla strada perché giudicate “ribelli” e “disobbedienti”

E pertanto – hanno meritato – e – meritano – una severa punizione – dall’alto prelato – che di punizioni ne subisce ben poche e – continua – impunito – nonostante fatti e mis-fatti – da loro commessi e ben più gravi.

Mi domando come sarei stata se non avessi avuto questo trauma nella preadolescenza: sicuramente meno originale di come sono ora.

Care ragazze e cari ragazzi non perdete la vostra originalità:
Che poi siamo simili agli angeli se ci manteniamo nella verginità e nella castità della vita lo dice Gesù stesso nel vangelo riguardo alla risurrezione dei morti quando dice: Luca 20,34-36

“I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono ne moglie ne marito infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.”

Sentirsi – Angeli – è bellissimo – e considero la di-s-grazia che ho avuto a 11 anni come un grande dono che mi ha fatto il mio Sposo. Un vero centuplo.

E se poi dai microfoni – hanno strombazzato – quello che hanno voluto loro – e – a mia insaputa – umiliandomi – peggio per loro.

Mi sono permessa di affrontare questi problemi così delicati perché ho fatto degli studi specifici e sono anche personalmente psico-analizzata.

Termino con questo pensiero tratto da “Piccole Storie”

Dentro ogni persona
ci sono dolori che nessuno
conosce.

Lacrime che nessuno
asciuga
cicatrici che nessuno
ha cucito.

Ci sono sentimenti
che nessuno potrà mai
giudicare.

 con grande affetto Maria Cristina.