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La vittoria nella prova

Cari giovani e care ragazze,

continuo la mia riflessione su: la tentazione-il peccato-il pentimento-il perdono-la riconciliazione.

Marco: 1,12

E subito la Spirito lo sospinse nel deserto e rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano

Quando avevo circa trent’anni, ho fatto una breve esperienza missionaria di tre mesi in una azienda agricola salesiana, in Terra Santa, nei pressi di Gerusalemme, (ovviamente con tutti i limiti dovuti alla mia salute delicata) e durante il mio soggiorno ho avuto occasione di visitare e di addentrarmi “nel deserto di Giuda”; dove Gesù ha subito le tentazioni.

Luogo arido ed impervio, perché è una pietraia, dove si annidano effettivamente scorpioni e ogni genere di animale selvatico. Non solo, ma al tramonto del sole, cominciavano e echeggiare nell’aria gli ululati degli sciacalli, tant’è vero, che mi avevano proibito di varcare il cancello della riserva dopo il tramonto, in quanto una volta, ho avuto una brutta esperienza con essi: vero luogo di serpenti-scorpioni e sciacalli e lo confermo perché li ho incontrati tutti.

Se questa era la realtà di trent’anni fa nel deserto di Giuda proviamo ad immaginare cosa significava il deserto al tempo di Gesù:

senza centri di pronto soccorso nei dintorni

se si veniva morsi da qualche bestia la situazione era senza speranza!!!

Lettera di San Paolo ai Romani 8,19-24 Destinati alla Gloria

“Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione infatti è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.

Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente, aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella Speranza infatti siamo stati salvati.”

Questa esperienza mi ha molto impressionata perché mi sono immedesimata in Gesù.

Contemporaneamente era scoppiato anche la guerra fra ebrei e palestinesi e mi ricordo che la mamma dall’Italia mi chiamava tutti i giorni per dirmi di tornare a casa. Impavida non ho lasciato la trincea e insieme ai bravi sacerdoti salesiani che mi ospitavano ero felice perché potevo dare la mia testimonianza di giovane cristiana in questa terra dilaniata dai conflitti e dalle divisioni.

Questo per farvi capire che oltre alla lotta per la sopravvivenza che spesso dobbiamo vivere in situazioni difficili c’è anche – la lotta interioreche dobbiamo combattere – contro le forze del male – che – si annidano – dentro di noi e che – ci mordono continuamente la carne – e la volontà che sono rappresentate in questo brano del vangelo da questi animali e dal deserto.

Lettera di San Paolo ai Romani 7,14     L’uomo in balia del peccato

“Sappiamo infatti che la Legge è spirituale, mentre io sono carnale, venduto come schiavo al peccato. Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la legge è buona, quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.

Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo.;

infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della Legge del peccato, che è nelle mie membra.

Me infelice! Chi mi libererà da questo mio corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mia ragione, servo la legge di Dio, con la mia carne invece la legge del peccato.”

Il Centro di Pronto Soccorso – che – ci offre la Chiesa per fiaccare e sconfiggere le tentazioni peccaminose che si annidano dentro di noi e si aggirano nel mondo sono i Sacramenti: 

il Battesimo – la Confessione – L’Eucarestia.

A causa, infatti del peccato originale commesso dai nostri progenitori, abbiamo – perso l’Amiciziache avevamo con il Padre – e in quanto, da Lui – pensati e creati – sin dall’Eternità – a Sua Immagine e Somiglianza – avevamo in comune con Lui la Sua stessa “Somiglianza Divina”.

Anche la stessa creazione era sottomessa all’uomo.

Dio aveva dato all’uomo per essere felice – tutto quanto – era in Sé.

Adamo e Eva erano innocenti e immortali evivevano in una pienezza di Vita e di Amore con il loro Creatore.

L’uomo viveva immerso In questo – oceano di beatitudine – e – di riflessi divini che scaturivano – incessantemente – dal seno della Santissima Trinità – perché – partecipi – della Sua stessa Divinità.

I nostri progenitori, sottoposti anche loro ad una prova – tentati dal serpente – che era la più astuta fra le bestie selvatiche

sono caduti

perché hanno preferito – fare la loro volontà – piuttosto che – continuare ad aderire come figli – alla Volontà di Dio che era – principio – sostanza e – ordine – nell’universo dell’intera creazione.

A causa di questa – disobbedienza al Divino Volere – il peccato e la morte – sono – entrati nel mondo.

Questa è – la triste eredità – lasciata-ci – dai nostri progenitori – insieme – alla maledizione pronunciata da Dio – nei confronti del serpente:

Genesi – 3,14

Poiché hai fatto questo
Maledetto tu fra tutto il bestiame
E fra tutti gli animali selvatici
Sul tuo ventre camminerai
E polvere mangerai
Per tutti i giorni della tua vita

Il demonio rappresentato dal serpente, in quanto Angelo Caduto – Ribelle al Divino Volere – esistente prima della creazione del mondo – era invidioso dell’amicizia che i nostri progenitori avevano con Dio e attraverso questa tentazione l’ha fatta perdere anche a loro.

Questa è – l’origine del peccato – del male – della morte e di – ogni forma di sofferenza – presente nella vita dell’uomo e nel mondo.

Cosa voglio dire con questo?

È inutile che parliamo di ecologia – di fratellanza – di casa comune – di pace e di ecumenismo perché in realtà il male è dentro di in noi, in quanto questi valori, per essere realizzati, esigono, innanzitutto, una profonda e radicale conversione del nostro cuore. Nel senso che prima dobbiamo fare pulizia e mettere ordine dentro di noi, perché solo in questo modo, saremo in grado di riflettere nell’ambiente circostante la bellezza di questi valori.

Pertanto – La cronologia è questa:

Dio, in quanto Santissima Trinità pre-esistente ab eterno.
La prova alla quale sono stati sottoposti gli Angeli
Lucifero, l’Angelo che si è ribellato a Dio e ha perso la Sua Amicizia e per questo è precipitato nell’inferno insieme agli angeli suoi seguaci.
Satana, ovvero l’Angelo Caduto, il Serpente antico e i demoni suoi seguaci
La creazione
La creazione dell’uomo e della donna
La Prova alla quale sono stati sottoposti i nostri progenitori attraverso il serpente tentatore
La loro caduta con il peccato originale e la conseguente loro scacciata dal Paradiso Terrestre.
La Maledizione di Dio.
La creazione e l’uomo sottoposti alla decadenza e alla morte.

Il disegno salvifico di Dio – Il mistero della Sua volontà – la Speranza

Nella Redenzione attraverso l’Incarnazione di Gesù nel grembo verginale di Maria – la novella Eva
Gesù nuovo Adamo
La Chiesa Sua Sposa
La ricapitolazione di tutte le cose in Cristo (Efesini,1-10)
Il Suo Ritorno nella Gloria

Le Tentazioni alle quali è stato sottoposto Gesù nel deserto sono rappresentate:

Dai piaceri carnali dell’uomo vinti con la virtù della castità.
Il successo e il potere mondani, vinti con la virtù della povertà
L’autonomia dal volere divino, vinta con la virtù dell’obbedienza

Questo schema ternario è alla base della triplice rinuncia o promessa battesimale rinnovata durante la veglia pasquale

Dal messale festivo romano edizione del 1983

“Fratelli carissimi, per mezzo del Battesimo, siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con Lui a vita nuova. Ora al termine del cammino penitenziale della Quaresima, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunciato a Satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa Cattolica:

Rinunziate a Satana?   Rinunzio

E a tutte le sue opere?   Rinunzio

E a tutte le sue seduzioni?   Rinunzio

Oppure:

Rinunziate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?   Rinunzio

Rinunziate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?   Rinunzio

Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato?   Rinunzio

Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?   Credo

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?   Credo

Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?   Credo

Termino con le parole

del nostro Santo Padre emerito Benedetto XVI

durante la Sua prima omelia in Piazza San Pietro il 24 aprile 2005 mentre mi raccomando insieme a tutti voi alla Sua Santa Intercessione:

“Chi crede, non è mai solo – non lo è nella vita – e – neanche nella morte
La Chiesa è viva – la Chiesa è giovane. Essa porta in sé il futuro del mondo e perciò mostra anche a noi la via verso il futuro.
La Chiesa è viva e noi lo vediamo: noi sperimentiamo la gioia che il Risorto ha promesso ai suoi.

La Chiesa è viva – essa è viva – perché Cristo è vivo – perché – Egli è veramente Risorto.”

 

Per compito vi lascio – insieme al solito spazio di silenzio – fare una breve memoria della nostra giornata:

questa mattina al nostro risveglio ci siamo ricordati di Gesù e della Sua Presenza vicino a noi?
Lo abbiamo salutato almeno con un palpito del cuore o con uno slancio del nostro amore?

Lo abbiamo offeso in qualche modo con il nostro comportamento poco composto o poco dignitoso nei confronti di noi stessi e del nostro corpo: in pensieri-atti e parole?

Abbiamo offeso con il nostro comportamento poco dignitoso le persone che abbiamo avvicinato?

Ci ricordiamo ogni tanto del nostro Angelo Custode che ci vede e piange quando ci comportiamo male? Invochiamo il Suo aiuto nel momento del bisogno e della prova?

Poi mettiamo tutte le mancanze che abbiamo commesso durante la giornata nel Cuore Immacolato di Maria e chiediamo a Lei la Grazia di aiutarci a migliorare dai nostri difetti – ogni giorno – sempre di più.

Chiediamo – attraverso di Lei – lo Spirito della Fortezza e – del Dominio – su noi stessi

Ci pentiamo e chiediamo infine la Sua Materna Benedizione con questa preghiera:

“sotto la tua protezione noi cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova
ma liberaci da ogni pericolo
O Vergine gloriosa e Benedetta”

Continua…