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Prefazione alle catechesi successive

La Famiglia
Immagine della Santissima Trinità

Dal Prologo del vangelo di San Giovanni Evangelista

“In principio era – “il Verbo”, e “il Verbo” – era – “presso – Dio” e “il Verbo” – era – “Dio”.

Egli era, in principio presso Dio: “tutto è stato fatto” – per mezzo di Lui – e senza di Lui – “nulla è stato fatto” – di ciò che – esiste.

“In Lui” era – la vita e la vita era – la luce – degli uomini; la luce – splende nelle tenebre – ma le tenebre non – l’hanno accolta.

Veniva – nel – mondo la luce – vera, quella che – illumina – ogni – uomo.

Egli era – nel mondo e il mondo era stato fatto per mezzo di Lui eppure il mondo non – lo ha – riconosciuto.

Venne fra i suoi e i suoi non l’hanno accolto. A quanti – però – lo hanno accolto – ha dato – potere – di – diventare – Figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali – ne dà sangue – ne dà volere di uomo – ma da Dio – sono stati generati.

E il Verbo si fece – carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo visto la Sua-Gloria, Gloria come – del Figlio unigenitoche – viene – dal – Padre, pieno – di Grazia e di Verità.

In questa mia riflessione dirò cose molto semplici, in maniera che tutti le possono capire, soprattutto i giovani perché a mio avviso sono loro quelli, che hanno

 più bisogno del sostegno della fede e di una formazione spirituale e religiosa.

Vorrei rivolgermi proprio a loro attraverso una “ri-evangelizzazione che parte “dall’inizio della creazione perché può darsi che tante cose non le sanno o non le hanno a loro mai spiegate.

Vorrei rivolgermi ai giovani e alle giovani che “hanno scelto” come stile di vita e di coppia

la convivenza

Data la mia età, considero queste ragazze e questi ragazzi, molti dei quali li conosco personalmente, come figlie e figli e per questo motivo mi permetto di tenere loro questa catechesi
Ci provo!

Non li sto giudicando e non voglio neanche fare cambiare a loro l’opinione ma, adesso che sono avanti negli anni e che sono al termine del mio percorso evolutivo, grazie anche al mio stile di vita anacoretico: nel silenzio che ha favorito la ricerca – il ritrovamento di me stessa e delle mie radici – da dove arrivo e dove sto andando, mi sono posta questa domanda:

Come mai questi bravissimi giovani, che sono persone responsabili e che sanno portare avanti seriamente la loro vita nel sociale, nel lavoro e nella loro relazione di coppia non si sposano in Chiesa?

Domanda: Care ragazze e cari ragazzi perché non vi sposate? Perché non regolarizzate la vostra unione con il matrimonio?

A questa domanda che mi sono posta e che mi – interpella – come Figlia di Dio – e come Figlia – della – Chiesa mi sono data  tante risposte.

Non credo che il motivo principale, che frena i giovani nel fare il gradino successivooltre la convivenza – verso il matrimonio; non credo che sia la loro immaturità e superficialità nell’affrontare i loro impegni e le loro responsabilità; neanche è vero, che questi ragazzi (come si dice oggi) vogliono rimanere eterni adolescenti, oppure che vanno a convivere perché è la moda.

Lo Spirito Santo mi sta facendo – intendere – invece che questa loro scelta di rimanere ancorati alla convivenza è già determinata in loro “inconsciamente” – ed – “inconsapevolmente”

Mi spiego meglio: è come se questa loro scelta sia ormai scritta nel loro DNA e che pertanto il motivo di tale scelta ha una motivazione molto seria che va affrontata alla radice.

Le scelte che fanno i nostri giovani ci interpellano personalmente

in quanto, come ho già scritto, facciamo parte tutti di un grande universo collettivo nel quale siamo responsabili gli uni nei confronti degli altri e facciamo – parte anche di un – inconscio collettivo – che influisce nella nostra vita personale e nelle nostre relazioni. (Vi invito a tale proposito a leggere il testo che ho scritto il giorno della Presentazione al Tempio di Maria e che parla della crisi).

Voi giovani siete il frutto della nostra storia e del nostro passato.

Siete il frutto delle scelte che – abbiamo fatto noi – prima di voi – nel bene e nel male.
Siete il frutto di tanto bene che c’è nel mondo (lo ammetto) perché tante persone ancora lottano per la giustizia e per la verità ma siete anche la conseguenza del grande degrado morale che ha segnato negli ultimi cinquant’anni la storia dell’umanità e pertanto come

conseguenza di questo disastro
state pagando in prima persona “nell’oggi della vostra vita” un prezzo altissimo.

Questi giovani, a mio avviso, non riescono a fare scelte radicali, perché non riescono a vedere davanti a loro un futuro, che permette loro di fare progetti a lunga scadenza.

Per questo molti di loro non riescono a spiccare il volo verso vette più alte soprattutto nell’Amicizia e nell’incontro con Dio.

Parlo per esperienza, anche se la strada che ho intrapreso non è stata quella della convivenza e del matrimonio, ma perché ho capito:
che i processi psicologici che determinano le varie fasi della nostra crescita e della nostra evoluzione affettiva:

 il cuore: inteso come centro degli affettivi

la morale: intesa come discernimento fra il bene e il male,

lo spirituale: il nostro rapporto con Dio

sono i medesimi per tutte le persone; sono tappe obbligatorie; perché solo così possiamo raggiungere una pienezza di gioia che deriva dall’incontro con Gesù-Verbo Incarnato: ovvero con il Dio – Amore. 

Questa de-stabilizzazione dei valori: vero – degrado e grande – caos – individuale e collettivo è iniziato molto indietro nella storia, ma ha toccato la soglia con la rivoluzione culturale, iniziata negli anni sessanta-settanta e all’interno della Chiesa-intesa come istituzione- con il Concilio Vaticano II al termine del quale. lo stesso Papa Paolo VI ha – affermato nel 1974, con grande – coraggio queste parole:

Il fumo di Satana è entrato nella Chiesa.

Papa Paolo VI ha avuto un bel coraggio a dire questa cosa perché è stato consapevole che il demonio si era infiltrato all’interno della Chiesa: questo fumo di Satana è la massoneria, che con il suo potere era riuscita ormai ad infiltrarsi nella Chiesa, oltre che nel mondo, fino ad occupare i più alti vertici della gerarchia. Attraverso:

il relativismo: tutto va bene

il modernismo: l’esaltazione del super-uomo, perché ce la facciamo da soli anche senza Dio, perché ci autorealizziamo anche senza Dio

il laicismo e la secolarizzazione della Chiesa: perché con la scusa di supplire alla mancanza delle vocazioni si è dato ai laici un ruolo che non compete a loro, con il conseguente e graduale indebolimento della vita consacrata

il femminismo: con il quale la donna, con la scusa di fare per essere al pari degli uomini, ha perso molto del suo Esseree della sua fisionomia complementare a quella “dell’uomo-inteso come maschio”.

Il crollo della Famiglia e della natalità è dovuto anche a questo motivo: perché uomo e donna hanno perso il loro – ruolo specifico – e – naturale – assegnato a loro da Dio – sin” dall’origine della creazione”

Questo è il mio Carisma:

“il ritorno all’ordine stabilito da Dio” per l’uomo e per la donna sin dall’origine della creazione che è stato – deturpato – dal – peccato originale.

È tutto qui;

La Famiglia è la cellula di partenza per la realizzazione di ogni nostra specifica vocazione basata su valori naturali e divini.
La famiglia è stata attaccata nel suo valore più autentico, ovvero ruolo privilegiato e pilastro portante delle relazioni primarie umane – e al suo posto – è stata favorita la divulgazione di anti – valori quali:

la pornografia – il divorzio – l’interruzione della gravidanza – l’eutanasia assistita – la legalizzazione della droga, fino ad arrivare nell’oggi della nostra storia alle unioni civili e in chiesa fra persone dello stesso sesso.

Dal libro della Genesi: 2 – La formazione dell’uomo e della donna.

Allora Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
Allora il Signore fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.

Il Signore Dio formò con la costola – che aveva tolto all’uomo – una donna – e la – condusse – all’uomo.
Allora l’uomo disse:

Questa volta è osso delle mie ossa, carne della mia carne.

La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta.

Per questo l’uomo – lascerà suo padre e sua madre e si – unirà a sua moglie; e i due – saranno un’unica carne. Ora tutti e due erano nudi, l’uomo – e – sua moglie e non – provavano – alcuna vergogna.

Questi anti-valori – ora – sono diventati – i valori per eccellenza – accettati da tutti.

Come dico io: sono diventati un vero suicidio di massa. In quanto accettando e vivendo questi anti-valori, molte persone hanno davanti a loro solo la Dannazione Eterna.

Viene loro detto che Dio è misericordioso – un bonaccione e pertanto nessuno parla più ai giovani dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso ovvero della realtà – ultima nella quale ci troveremo dopo – la nostra – morte.

Questo problema molto serio e attuale lo vorrei affrontare attraverso una spiegazione teologica radicale e una formazione basata sui valori cristiani-cattolici. Tutti siamo chiamati a realizzare nella nostra vita il Progetto d’Amore che Dio ha su di noi sin dall’Eternità:

Dio è Amore – e – ci ha creati – per Amore

per questo – unico motivo – vuole condividere – con noi – la Vita in Paradiso

“S.a.t.a.n.a” che era omicida – sin- dal principio – ed è – entrato nel mondo per invidia – vuole ostacolare e distruggere questo Progetto di Salvezza.

Dal libro della Genesi: 1,27-28

E Dio creò l’uomo a Sua Immagine;
a immagine di Dio lo creò
Dio li benedisse e Dio disse loro:
Siate fecondi e moltiplicatevi,

Riflessione:

Come mai dalla cronaca arrivano notizie agghiaccianti, relative a uomini che uccidono la loro convivente, il bambino che a loro è nato e poi si suicidano a loro volta? Oppure donne che uccidono i loro bambini?

Perché l’uomo inteso come maschio ha perso – la sua identità di capo-famiglia – complementare alla donna e si sente defraudato in questo suo titolo conferito a lui dall’Eterno e si ribella a questa situazione.

La donna pur mantenendo in essere i suoi diritti acquisiti nel corso della storia deve ritornare però ad Essere l’angelo – del – focolare”, ad imitazione – di – Maria – “La Novella Eva”

Per questo motivo bisogna garantire alle donne la possibilità di lavorare (giustamente) ma contemporaneamente dare a loro la possibilità di “diventare” e “essere” soprattutto “mamme a tempo pieno”.

Tante donne, infatti, non se la sentono di portare avanti la gravidanza perché non si sentono sostenute “si – sentono – sole” “nell’affrontare” questa “fase molto delicata” della loro vita.

Pertanto è necessario favorire – nella donna – la continuazione – della – gravidanza piuttosto che favorire la sua interruzione, anche attraverso l’applicazione, di leggi adeguate, che rispettano la sua dignità e quella del bambino che portano in grembo.

Non penso infatti che una donna “nel profondo del suo cuore” abbia piacere nell’uccidere la vita che porta in sé.

Gli uomini da parte loro dovrebbero “assumere le loro responsabilità” senza ritornare a prevaricare sulle donne attraverso abusi e violenze anche all’interno delle mura domestiche.

Idem all’interno della Chiesa:
gli uomini di Dio – dovrebbero smetterla – di comportarsi – come – “padre-padroni”, nei confronti delle donne consacrate, attraverso – forme di – violenze psicologiche – che nuocciono all’equilibrio della donna e la costringono, in alcuni casi addirittura,  ad allontanarsi da questa loro nobile scelta di vita

A conclusione di queste mie riflessioni

vi invito ad ascoltare il bellissimo video-messaggio, integrale, che il nostro Santo Padre Papa Francesco ha pronunciato il 2 febbraio 2022 alle religiose consacrate.

Papa Francesco incoraggia anche a non – permettere che il loro servizio sia ridotto a servitù, anche da parte degli” uomini di Chiesa”.

Parole che richiamano la problematica, purtroppo radicata e diffusa, degli abusi – di potere e di coscienza – di cui numerose consacrate denunciano di essere state o essere ancora vittime.

E ci invita a lottare quando in alcuni casi siamo trattate – ingiustamente e quando il nostro servizio, che è-tanto-grande, e di cui non bisogna – approfittarne anche all’interno della Chiesa, viene ridotto a servitù”, anche a volte da uomini di chiesa del nostro tempo.

Ed esorta a pregare per le consacrate affinché trovinonuove risposte – di fronte alle sfide – del nostro tempo.

Continua. . .